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Keyword Competition: l'ottimizzazione è un'attività definitiva?

21 dic , 2023 | 4 minuti

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“Scalare la SERP”, una metafora che funziona abbastanza bene per descrivere il posizionamento organico delle pagine web sui motori di ricerca! Tuttavia, quando si scala una montagna, almeno si ha tutto il tempo di godersi la vista dall’alto prima di scendere… nella SERP puoi salire e scendere di posizione con una velocità estrema e questo, purtroppo, non dipende solo da te!

Una delle ragioni di ciò è la keyword competition.

Indice degli argomenti:

 

Keyword Competition: definizione

La keyword competition è il livello di competizione in SERP che caratterizza una specifica query di ricerca; sta ad indicare che nel web ci sono più o meno competitor con una pagina web indicizzata con la medesima parola chiave e, di conseguenza, suggerisce la difficoltà di ottenere un buon posizionamento SEO.

La keyword competition non è una metrica univoca e universalmente standardizzata. A seconda della fonte/software di riferimento il grado di competitività sulla stessa query può essere espresso in modo diverso, ma è pur sempre utile avere un’idea di quanti altri competitor hanno pubblicato pagine web sullo stesso tema per valutare la convenienza o meno di “investire” proprio su quella kw.

 

La Keyword Competition nell’era della SEO Semantica

A maggior ragione, negli ultimi anni la concorrenza sulle parole chiave si è fatta sempre più spietata a causa degli update di algoritmo che hanno introdotto la SEO semantica, che non guarda solo alla specifica query di ricerca ma valuta per lo più il search intent ipotizzato.

Ciò significa che, se prima 2 keyword come “costo finestre in legno” e “infissi in legno prezzi” erano considerate dall’algoritmo su 2 piani diversi (e l’eventuale posizionamento sulla stessa SERP dipendeva per lo più dall’uso di altre kw sinonime all’interno del contenuto), ora dovrebbero concorrere direttamente tra loro proprio perché l’intento di ricerca interpretato dal motore di ricerca è lo stesso.

Ne consegue che, passando dal focus sulla kw secca a quello sul search intent, il bacino di possibili pagine competitor si amplia notevolmente e la concorrenza sugli stessi argomenti si estende.

Anche per questo motivo le SERP sono oggi sempre più variabili e con maggior frequenza. Il vecchio concetto di “arrivare primi su Google” sta diventando sempre più un’utopia sulle parole chiave a coda lunga perché il ranking cambia di continuo e serve un monitoraggio costante dei posizionamenti, seguito da opportuni aggiornamenti e revisioni dei contenuti per recuperare le eventuali posizioni perdute.

 

Come si calcola la Keyword Competition

Per verificare la keyword competition si possono usare i vari tool per la SEO proposti dal mercato. Fermo restando che ogni tool usa nomenclature diverse per definire il paramento e che da software a software i dati di output possono differire (perché i dati sono presi da database diversi… spesso proprietari). Vediamone alcuni…

SEOZOOM

Prendiamo SEOZoom per esempio: per segnalare il grado di competizione attorno ad una keyword il tool made in Italy ricorre alla c.d. Keyword Difficulty, un valore da 0 a 100 calcolato su scala logaritmica; più ci si avvicina al 100, più diminuiscono le possibilità di entrare in top 10 su Google.

keyword-competition-seozoom

SEMRUSH

Logica simile la applica anche SEMRush per evidenziare la competizione attorno ad una keyword. Qui la metrica “Difficoltà delle keyword” è però espressa in termini percentuali; più bassa è la percentuale, maggiori sono le possibilità di posizionarsi con il contenuto tra le prime 10 posizioni di Google.

keyword-competition-semrush

AHREFS

Altro tool, stessa dinamica. Ahrefs mostra la competizione su una keyword con un valore numerico chiamato anche qui Keyword Difficulty da 1 a 100 che esprime quanto sarebbe difficile posizionarsi tra i primi 10 risultati di ricerca per una determinata parola chiave.

keyword-competition-ahrefs

fonte immagine: ahrefs.com

UBERSUGGEST

Un ultimo esempio ce lo offre Ubersuggest. In questo caso il tool visualizza la metrica SEO DIfficulty come output per stimare la concorrenza organica di una parola chiave (distinta dalla Paid Difficulty che invece è riferita alle ADV a pagamento).

keyword-competition-ubersuggest

 

Keyword competition: coda corta o lunga?

Quali sono le parole chiave con più competizione?

Anche se non può essere considerata una regola generale ed universalmente valida, molto spesso le parole chiave che presentano più competitività sono quelle a coda corta (short tail), composte da una o due parole. Queste kw, proprio perché più corte, esprimono spesso concetti molto più generici, dietro ai quali ci sono molte ricerche utente e che quindi hanno solitamente volumi di ricerca molto elevati.

Meno competitive sono di solito le keyword long tail che, non a caso, sono le ideali da scegliere per lavorare a livello di blog post e di contenuti web informazionali.

Ad ogni modo, come anticipato poco fa, questa è solo una distinzione di massima. Nella realtà si possono trovare anche shot tail con volumi alti e competizione bassa così come long tail con volumi più contenuti e competition elevata. Proprio per questo SEOZoom, ad esempio compensa il parametro keyword difficulty con la metrica keyword opportunity che, al netto di volumi e difficulty, misura da 1 a 100 le possibilità di posizionarsi bene con la keyword (più altro è il valore, maggiori sono le probabilità).

 

Keyword Competition e ottimizzazione delle pagine

E veniamo ora al motivo che spiega la seconda parte del titolo di questo post “l’ottimizzazione è un’attività definitiva?” e a come il discorso si lega con la keyword competition.

Come anticipato a proposito della SEO semantica, le SERP cambiano di continuo e tutti i competitor attenti al posizionamento delle loro pagine web tentano di recuperare posizioni con attività di monitoraggio del traffico ottenuto, con l’aggiornamento dei contenuti, con la scelta di nuove keyword primarie e secondarie e rispettando tutte le altre best practice di ottimizzazione SEO.

Ora, poniamo che dopo l’ottimizzazione on page si recuperino posizioni in SERP…e se poi i competitor agissero a loro volta ottimizzando i loro contenuti? Allora si potrebbero verificare nuovi stravolgimenti, che a loro volta richiederebbero altri aggiustamenti…

Ottimizzare una pagina non può essere considerata come un’attività definitiva ma ricorsiva perché non dipende solo dal nostro lavoro, ma anche (e spesso soprattutto) da quello dei competitor!

Come ottimizzare i contenuti delle tue pagine web? Lo abbiamo spiegato nel nostro e-book sulla SEO. Scaricalo e inizia a ottimizzare!

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Lorenzo Dalla Dea

Content Manager & Inbound Specialist. Affianco l’ArchiTeam curando i contenuti online dei nostri clienti, ottimizzandoli sul piano SEO e senza dimenticare che dall’altra parte dello schermo c’è sempre una persona che ha bisogno di essere informata.
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