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Perché la Keyword Cannibalization è un falso mito [VIDEO]

6 dic , 2018 | 1 minuti

Parliamo di Keyword Cannibalization. Le aziende che hanno già un sito ben posizionato per diverse keyword temono il ruolo del Blog. Cominciano a crearsi dei dubbi in merito alla produzione di contenuti ottimizzati SEO e si chiedono: mi farò concorrenza da solo? 

In tutta sincerità, la risposta è NO

Ecco perché.

Punto primo: di cosa stiamo parlando?

DEFINIZONE

La cannibalizzazione delle parole chiave indica il fenomeno per cui se nelle tue pagine web sono presenti vari contenuti che possono classificarsi per la stessa query di ricerca, Google farà confusione, penalizzandone almeno uno se non addirittura entrambi. Il timore di qualcuno, quindi, è che realizzare un blog possa tagliare le gambe alle possibilità di ranking delle pagine del sito.  

Questo è inesatto.

La keyword Cannibalization è un falso mito. La sto sparando grossa?

Guarda qui sotto cosa succede ai contenuti di Archimedia con una sua keyword di importanza strategica. 👇

 

serp_google

Questa immagine indica semplicemente che per la stessa keyword, o meglio long tail keyword, sono posizionati due contenuti: una pagina del sito e un articolo del blog.

Cosa significa? 

I contenuti del sito e i contenuti del blog sono diversi, come da manuale dell'Inbound Marketing. Alla stessa keyword corrispondono due contenuti completamente diversi: uno è focalizzato sul prodotto (nella pagina del sito), l'altro è focalizzato sugli obiettivi del potenziale cliente (e sto parlando del blog). In questo modo si evita il vero concreto rischio: quello della duplicazione dei contenuti.

In altre parole:

La duplicazione di contenuti identici produce un rischio cannibalizzazione, il Blog ottimizzato SEO invece ti aiuta a dominare la SERP.

Andiamo oltre. Ci sono ancora alcuni aspetti da approfondire.

In questo video ti spiego le principali soluzioni al problema cannibalismo con strategie che permettono di impostare una struttura gerarchica di collegamenti che aiuterà Google a capire (seguendo i link) quali risultati visualizzare più in alto in base alla ricerca.

 👇

Riepilogo quello che ho detto, per punti:

  • Creare una gerarchia dei contenuti
  • Scrivere una pillar page
  • Realizzare articoli specifici e "clientecentrici"
  • Curare la struttura di link interni
  • Usare meccanismi di conversione

Ogni pagina deve darti la possibilità di convertire anonimi visitatori in contatti. Approfondisci quest'ultimo punto nella nostra guida all'Inbound Marketing per trasformare la tua comunicazione online in una macchina da lead!

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Roberta Paulon

Content Manager & Inbound Specialist, Giornalista professionista, laureata in Lettere Moderne all'Università di Ferrara. Il mio mondo è fatto di parole: cerco le migliori per elaborare in modo creativo, originale e professionale i progetti comunicativi.
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