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Lo schema DEFINITIVO dei discorsi motivazionali

4 ott , 2018 | 3 minuti

Come nascono i discorsi motivazionali? Hai mai fatto caso a quanto siano ispiratrici le parole di alcuni film? A quanto siano motivanti i monologhi di grandi classici del cinema? E anche noi, che ci stiamo godendo il film sul divano, ci sentiamo pervadere dalla grinta, dalla commozione, travolgere dall'amore. Come trasferire questa grande carica emotiva in un testo o in uno script video, per lanciare un prodotto, o in un contenuto per il web?

Anche i grandi discorsi hanno seguono uno schema. Si tratta solo di "decodificarli".

Quando penso ai discorsi motivazionali mi viene in mente una lunga serie di film su imprese sportive, come Ogni Maledetta Domenica. Quel genere di film in cui la partita decisiva inizia sempre male. Poi negli spogliatoi c’è il momento della trasformazione che avviene grazie a un lungo discorso motivazionale (quello di Al Pacino è memorabile) e la storia finisce in trionfo.

E in quel momento anche tu vorresti esultare! 

Mi trovo a chiedermi: come riuscire a trasmettere la stessa grinta in un testo o in uno script per i video? Cosa possiamo imparare dai discorsi di motivazione? Come ne creiamo uno che vada bene per noi?

Così ho iniziato a destrutturare i discorsi motivazionali cercando di ricavarne spunti validi per quando mi serve un contenuto motivazionale.

1. Studia il target per creare un incipit empatico

Pensa a chi stai parlando, quali sono i suoi problemi e quali sono i suoi sogni, desideri profondi. Individua le parole che li fanno sentire rispecchiati e quelle che li faranno sognare. Quali emozioni vogliono provare?

Nel monologo di Ogni Maledetta Domenica, Al Pacino sa di avere davanti persone che stanno per fallire  e che non avranno più alcuna possibilità di ritentare l’impresa della vita.

Dice: “Tutto si decide oggi. Ora noi, o risorgiamo come squadra, o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l'altro, sino alla disfatta. Siamo all'inferno adesso, signori miei”.

L'inizio ad effetto empatico è servito.

 

2. È il momento della Visione o della Visualizzazione 

Arrivati a questo punto hai due scelte.

  1. Fai visualizzare l’obiettivo raggiunto: la Vittoria.

    Per farti un esempio chiamo in causa il discorso più famoso del ventesimo secolo:
    «Io ho un sogno. Che i miei 4 figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per ciò che la loro persona contiene».
    Le parole di Martin Luther King risuonano nella nostra testa anche se non le abbiamo mai sentite dire direttamente, perché sono state pronunciate nel 1963. Ma la visione è tutta in quella frase.

  2. Descrivi in modo enfatico il Processo del cambiamento.

    La seconda ipotesi è far visualizzare il processo che serve per compiere la svolta, raggiungere l’obiettivo.
    Al Pacino, tornando al film, lo descrive così:
    «In questa squadra si combatte per un centimetro. In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro. Perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere e morire».

  3. Usa il "trucco" della Ripetizione per aumentare l'enfasi.

    Siamo nel cuore del discorso motivazionale. Nello sviluppo dovresti usare delle ripetizioni RAGIONATENel famoso discorso di Martin Luther King, la frase I have a dream viene ripetuta 8 volte. Così come la parola libertà. 
    Nel monologo del film con Al Pacino il parallelismo tra vita e football viene ripetuto più e più volte e la parola centimetro è ripetuta spesso. Perché in questo caso il processo da enfatizzare e far visualizzare è la lotta centimetro su centimetro, tipica del football.

 

3. Spiega la ragione più alta del raggiungimento dell’obiettivo

Spiega perché il raggiungimento dell’obiettivo è cruciale per tutti e cosa succederà se non verrà raggiunto. Devi essere trasparente e sincero.

L’obiettivo deve essere ALTO, cioè deve andare oltre la vittoria della partita o del raggiungimento del traguardo. Nel monologo del film il punto focale è la stima del compagno, dal momento che nel football lo spirito di squadra è un valore molto importante. Non conta la singola partita, conta l'onore dei compagni.

«Ma io non posso obbligarvi a lottare! Dovrete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi. Io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi. Che ci vedrete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui. Questo è essere una squadra, signori miei!»

 

4. Chiamata all’azione e conclusione ad effetto 

È il momento di dire alle persone cosa vuoi che facciano.

Valgono le regole delle CTA: sii imperativo e usa una frase ad effetto.

  • «Siate affamati. Siate folli» (Steve Jobs)
  • «Guardatevi intorno! Osate cambiare. Cercate nuove strade» (L'attimo fuggente)
  • «Tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto. In un modo che non puoi immaginare adesso. Accetta il consiglio, per questa volta» (Monologo finale del film Big Kahuna)

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Roberta Paulon

Content Manager & Inbound Specialist, Giornalista professionista, laureata in Lettere Moderne all'Università di Ferrara. Il mio mondo è fatto di parole: cerco le migliori per elaborare in modo creativo, originale e professionale i progetti comunicativi.
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