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Regole SEO: Buoni e Cattivi Backlink per Essere Primi su Google

4 gen , 2016 | 2 minuti

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Conosci tutte le regole SEO? Se tu e la tua azienda volete essere primi su Google, dovete preoccuparvi non solo della SEO on-page, ma anche di quella off-page. In particolare, quello che interessa molto a Google ma le aziende sottovalutano, sono i backlink.

Se non sai ancora cosa sia un backlink, leggi l’intera guida sulla SEO per essere primo sui motori di ricerca, e trovare contatti e clienti online.

Buoni Backlink e Cattivi Backlink

Non esiste un unico tipo di backlink, come abbiamo già spiegato in questo articolo: i buoni backlink ti aiutano a posizionarti in alto sui motori di ricerca come Google, mentre i cattivi backlink possono addirittura danneggiare il tuo posizionamento e penalizzarti su Google. Per questo è di fondamentale importanza per un buon sito aziendale avere un buon rapporto tra buoni e cattivi backlink, ed evitare spiacevoli situazioni.

Se vuoi identificare i backlink del tuo sito web e capire quali sono buoni e quali ti possono creare danni, sei nel posto giusto.

Cos’è un buon link per la SEO?

Un backlink buono arriva da un sito autorevole e del tuo settore (o della tua nicchia di settore addirittura). Molte volte, più è difficile ottenere un link, e più di valore sarà quel link. Se è facile ottenere un link da un certo sito, potrebbe riuscirci anche tua nonna. E quindi anche tutti i tuoi concorrenti.

I link veramente buoni sono proprio quelli difficili a avere.

I link editoriali sembrano più naturali e per questo assumono molte volte un maggior valore. Ecco le caratteristiche di un buon backlink:

  • È importante che arrivi da un sito autorevole nel tuo settore.
  • I link all’interno del testo sono i migliori.
  • Se provengono da articoli lunghi e di qualità sono addirittura meglio.
  • Per essere valutati nella strategia SEO, devono essere Dofollow. Ma non per questo i link Nofollow sono cattivi. Infatti possono comunque portarti traffico in entrata al sito, anche se non ti aiutano a posizionarti nei motori di ricerca.
  • I link sono buoni se non sei tu ad inserirli autonomamente all’interno di un sito non tuo.
  • Il sito da cui arriva il link deve avere una buona domain authority.

Qui trovi un altro approfondimento sulla SEO dalla A alla Z per leggere tutti gli ultimi aggiornamenti sull'ottimizzazione delle pagine.

Cos’è un cattivo link?

Un link è cattivo quando viola le linee guida di Google, e per questo può danneggiarti e causare penalizzazioni al tuo sito.

Ecco alcuni segnali che un link non sia buono:

  • Arriva da un sito che non fa parte della tua nicchia. La pertinenza è molto importante per Google.
  • È su una pagina scarna, con un testo molto breve.
  • È su un sito penalizzato da Google.
  • I backlink sui footer possono innescare penalità da Google.
  • Gli scambi di link non sono una buona idea.
  • Il sito in cui compare il link ha una Domain Authority molto bassa.
  • Il link è su un forum.
  • Hai dovuto pagare per averlo. Le pubblicità dovrebbero utilizzare l’attributo nofollow.
  • Il link è posizionato su una directory per articoli.
  • Il sito in cui si trova è stato hackerato.
  • Il link è nascosto nel CSS della pagina.
  • I backlink con anchor text troppo ottimizzati possono innescare penalizzazioni dall’algoritmo di Google.
  • Backlink che si generano in maniera automatica sono cattivi.

Come puoi scoprire quali sono i tuoi?

Ci sono dei software appositi che controllano i backlink di un qualsiasi sito web, ma io ti consiglio di utilizzarne uno completo per tutta la tua strategia SEO. Con HubSpot ad esempio puoi vedere subito se i tuoi link sono buoni i cattivi perché vengono analizzati dal programma e risultano in verde se buoni, in rosso altrimenti.

Regole SEO: Buoni e Cattivi Backlink per essere primi su Google

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Cecilia Secco

Project Manager e HubSpot Certified Trainer. Ho iniziato subito a occuparmi della formazione dei clienti, della creazione di strategie di Inbound con l'obiettivo di generare contatti e della gestione delle pipeline di vendita.
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