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Business Continuity Plan: ferma le minacce alla continuità operativa

24 mar , 2021 | 4 minuti

Business-Continuity-Plan

Un evento imprevisto è in realtà molto più probabile di quanto si possa pensare! L’esempio chiaro è quello che stiamo vivendo in seguito all’arrivo, oltre un anno fa, dell’emergenza da Covid 19. E il buon imprenditore, alla pari di un buon padre di famiglia, se vuole tutelare la sua azienda, programma interventi efficaci per affrontare anche l’imprevedibile.

È questa la ragione per cui è necessario predisporre il business continuity plan (piano di continuità operativa) ovvero l’insieme di procedure, documentate, necessarie alle organizzazioni per rispondere, recuperare, riprendere e ripristinare le operatività a seguito di un’interruzione.

Il piano copre le risorse, i servizi e le attività richieste per poter assicurare la continuità delle funzioni organizzative critiche. Riguarda qualsiasi tipo di organizzazione (pubblica, privata o anche no profit) e qualsiasi livello dell’organizzazione stessa (strategico, tattico e operativo).

Come sanno bene le aziende, ogni interruzione del servizio erogato diventa un problema. In particolare in questi anni, ovvero da quando i processi digitali sono la base operativa, così come la tecnologia è strettamente connessa con la funzionalità dell’attività e la tutela del patrimonio dei dati che possiedono le imprese.

La velocità del lavoro, soprattutto online, e la pericolosità di uno stop imposto da un’evenienza fortuita impongono di prevedere e adottare contromisure tali da evitare fermi operativi, a prescindere dal fatto che siano causati da motivazioni interne o esterne.

La business continuity è definita, perciò, come il processo diretto proprio a individuare le potenziali minacce per un’azienda e ad avviare strategie e operazioni necessarie ad assicurare la resilienza della struttura, a seguito del verificarsi di situazioni avverse. In pratica, è la capacità di continuare a lavorare e a svolgere le attività aziendali anche in condizioni critiche.

Questo obiettivo è raggiungibile proprio grazie alla definizione del business continuity plan, che prefigura, al contempo, le minacce e le soluzioni, così da prevenire i rischi e definire gli interventi da mettere in campo nel caso di eventi negativi di carattere interruttivo.

Con il verificarsi dell’emergenza globale causata dal Coronavirus, solo le imprese dotate di business continuity plan sono state in grado di mettere completamente al sicuro la loro operatività e capacità produttiva.


La strategia alla base del Business Continuity Plan

Il business continuity plan è il documento che contiene la strategia operativa da adottare per ripristinare la continuità aziendale a fronte di interruzioni o eventi imprevisti. Consente all’azienda di gestire gli eventi critici che ne minacciano la sopravvivenza, con il ripristino delle attività nel minor tempo possibile.

Nel piano sono indicate le attività strategiche da attuare, ma anche costi e referenti per dare continuità al business. Il piano è diverso in base a tipologia, dimensioni e complessità dell’azienda, ma in ogni caso stabilisce:

  • a livello strategico, la procedura da seguire per gestire correttamente gli eventi critici che minacciano la continuità oltre che la sopravvivenza dell’azienda;
  • a livello tattico, il coordinamento delle attività e dei referenti coinvolti nel business continuity plan;
  • a livello operativo, i comportamenti che deve mettere in campo il team di emergenza.

L’obiettivo del business continuity plan è minimizzare i danni causati da un eventuale fermo aziendale in modo da garantire un ritorno, il prima possibile, alla stabilità iniziale.

Dal punto di vista funzionale e di immagine, un ottimo business continuity plan consente all’azienda di dimostrarsi maggiormente affidabile e resiliente pur se si verifica una crisi. Un aspetto molto utile anche ai fini della capacità competitiva, che così non subirebbe interruzioni: è il modo migliore per mantenere i clienti e garantire uno standard elevato nell’operatività per quanto riguarda gli asset aziendali.

Le imprese che hanno saputo preparare e realizzare un business continuity plan sono state in grado di superare le emergenze, tornando alla normalità. Si deve tuttavia distinguere tra business continuity e disaster recovery.

Il disaster recovery plan, ovvero il piano di recupero del disastro, nell’ambito della sicurezza informatica, è il documento che contiene l’insieme delle misure tecnologiche e logistico organizzative dirette a ripristinare dati, applicazioni e sistemi informatici necessari ad assicurare l’operatività del business per imprese, associazioni o enti, al verificarsi di guasti tecnici, calamità naturali o gravi emergenze che minacciano la sopravvivenza aziendale.

È compreso all’interno del più ampio business continuity plan, ma ne rappresenta solo un aspetto. Infatti, il piano di continuità operativa tiene conto non solo dell’eventuale compromissione della funzionalità tecnologica dell’azienda, ma anche degli eventi economici, normativi, sociali e finanziari che impattano sull’attività imprenditoriale.

Vantaggi ed effetti positivi del Business Continuity Plan

Il business continuity plan è uno strumento, dunque, decisivo per il mantenimento del volume di affari. Questo tipo di attività preventiva garantisce almeno un temporaneo rallentamento del lavoro, tale da non compromettere comunque l’efficienza e l’efficacia del business, pur a fronte di eventi critici.

Sintetizzando, quindi, sono questi i vantaggi di un buon piano di continuità operativa:

  • il maggiore senso di sicurezza che si infonde nelle risorse umane, ovvero tra manager e dipendenti;
  • la capacità di offrire servizi e non fermare la produzione nel corso dell’emergenza;
  • l’opportunità di preservare intatto il fatturato e la reputazione dell’impresa.

Ne deriva che il business continuity plan deve identificare e prevedere:

  • gli obiettivi da raggiungere;
  • l’elenco delle azioni da mettere in campo per ottenere questi obiettivi;
  • i ruoli e le responsabilità di tutti coloro che sono coinvolti e che dovranno essere per questo formati;
  • le aree chiave del business e le funzioni critiche dell’azienda;
  • un’analisi dell’impatto sull’impresa dell’elemento di rischio (finanziario, operativo e fisico);
  • i protocolli e le procedure che si devono seguire al verificarsi dell’evento emergenziale e nella gestione dell’evento fino al suo superamento, per il ripristino della continuità;
  • la revisione annuale del piano, nell’ottica di un suo aggiornamento continuo.

 

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Paolo Monini

DPO & Chief Risk Officer
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