L’intelligenza artificiale (IA) è ormai parte integrante del mondo del lavoro e ChatGPT è senza dubbio uno degli strumenti più diffusi nelle aziende italiane, così come altri tool tra i quali Gemini, Copilot, Perplexity e altri ancora. Dalle attività di customer service alla generazione automatica di contenuti, fino all’analisi predittiva, le aziende italiane si trovano sempre più spesso a scegliere tra soluzioni gratuite oppure servizi a pagamento.
Quando si parla di tool di intelligenza artificiale come ChatGPT in azienda, la vera partita si gioca su un campo più complesso: quello della privacy, della sicurezza e della conformità normativa. La differenza non è solo nel prezzo poiché la scelta impatta significativamente su: privacy, sicurezza, governance, responsabilità legale e conformità all’AI Act.
Ma quali sono le differenze reali, i rischi e le implicazioni normative di questa scelta?
L'uso di sistemi di AI, soprattutto in ambito aziendale dove si trattano dati sensibili o si prendono decisioni critiche, deve essere regolamentato e le violazioni possono portare a sanzioni molto severe (fino a 35 milioni di euro o il 7% del fatturato annuo globale come sancito dall’art 99 dell'AI Act).
Questi concetti valgono per l'uso di Chat GPT in azienda esattamente come per gli altri strumenti IA come Gemini, Copilot, Perplexity e altri ancora.
Il principale rischio nell'uso di sistemi AI gratuiti in azienda riguarda la violazione del GDPR (General Data Protection Regulation):
Con la versione a pagamento come la versione Enterprise di ChatGPT, la musica cambia. Le soluzioni di AI a pagamento, in particolare i piani professionali o Enterprise, riescono ad offrire garanzie contrattuali specifiche, agendo come Responsabili del Trattamento (Art. 28 GDPR) e impegnandosi a non usare i dati aziendali per l'addestramento, riducendo drasticamente il rischio di non conformità. Per usare una metafora sportiva, è come passare da una partita tra amici al campionato professionistico: più regole, ma anche più organizzazione e più tutele.
L'AI Act europeo, recepito dalla normativa italiana 132/2025, classifica i sistemi di AI in base al loro livello di rischio, imponendo obblighi crescenti:
La scelta tra IA gratuita e a pagamento non è solo una questione di budget, ma di responsabilità, conformità e strategia. Nel mondo aziendale, dove i dati sono il vero pallone della partita, scegliere uno strumento gratuito senza tutele equivale a scendere in campo senza difesa.
In un contesto normativo sempre più stringente, le aziende devono:
L’adozione dell’IA può essere un potente alleato per la crescita, ma solo se gestita con etica, trasparenza e sicurezza. La compliance e l'Intelligenza artificiale possono essere una squadra vincente per la produttività e l'automazione della tua azienda. Hai delle domande o devi dotarti di regolamenti? Chiamaci per una call informativa: