Arriva silenzioso e sorprende la difesa. L’attacco Ransomware a doppia estorsione ha proprio queste caratteristiche. Ha colpito Poltronesofà, l’azienda italiana ha annunciato di aver subito un attacco ransomware con potenziale esfiltrazione di dati clienti, fra cui nome, cognome, codice fiscale, indirizzo e-mail e numero di telefono. Quando questo tipo di attacchi ransomware arriva fino in fondo, la penalità è doppia: non è solo un problema tecnico, ma una crisi reputazionale, una minaccia per la privacy e un vero allarme per tutte le aziende italiane che pensano “a me non capiterà” le quali evidentemente non hanno capito quale avversario hanno davanti.Riassunto dell'articolo
L’attacco ransomware a Poltronesofà mostra quanto la minaccia del ransomware, oggi basata sulla doppia estorsione, sia diventata critica per le aziende italiane. I criminali non solo bloccano i sistemi cifrando i dati, ma li rubano per usarli come leva di ricatto, rendendo il semplice backup insufficiente. Le infezioni avvengono soprattutto tramite phishing, credenziali deboli e software non aggiornato. Per ridurre il rischio sono fondamentali formazione, aggiornamenti costanti, autenticazione a due fattori, backup scollegati e uso esclusivo di software legittimo.
In questo articolo esploreremo come funziona un ransomware, l’evoluzione della doppia estorsione, i vettori di infezione più comuni e perché il semplice backup non è più sufficiente. Infine, ti daremo cinque azioni concrete che ogni imprenditore può adottare per una strategia di protezione ransomware efficace.
Il termine ransomware deriva da “ransom” (riscatto) e “ware” (software): è un malware che prende in ostaggio i dati digitali, chiedendo un riscatto per restituire l’accesso. Il processo tecnico si basa sulla cifratura dei file: il malware trasforma i dati leggibili in un formato illeggibile tramite algoritmi di crittografia, rendendo i file inutilizzabili per la vittima.
Quando l’attacco ha successo, sullo schermo appare una richiesta di riscatto — quasi sempre in criptovalute o bitcoin non tracciabili — per ottenere la chiave di decrittazione. In altre parole, i criminali informatici ti dicono: “paghi o perdi l’accesso ai tuoi dati”.
Questa minaccia non riguarda solo la disponibilità dei file, ma può danneggiare profondamente la fiducia dei clienti e la reputazione aziendale.
Negli ultimi anni, il panorama degli attacchi ransomware è cambiato radicalmente. La strategia della doppia estorsione è diventata la norma tra i gruppi criminali: non basta più cifrare i dati, è necessario anche copiarli.
La conseguenza è una doppia minaccia:
In pratica, anche se hai un backup perfetto, questo non basta più: il backup protegge la disponibilità, ma non può impedire la fuga e la diffusione dei dati rubati. Inoltre, trattandosi di criminalità informatica, non si può nemmeno essere certi che a fronte del pagamento del riscatto i dati rubati e copiati verranno poi effettivamente distrutti. È una trasformazione nel business del ransomware che ha reso l’attacco molto più pericoloso per le imprese.
Molti attacchi ransomware non iniziano con un’escalation tecnica, ma con un errore umano. I vettori più comuni sono:
Questa dinamica è simile a subire un contropiede in una partita di calcio perché la difesa era disorganizzata: non serve un attaccante ultra-tecnico se tu lasci la porta spalancata.
Il backup, tradizionalmente, è stato il pilastro della difesa contro il ransomware: conservi copie dei dati su dischi esterni, NAS, cloud, e in caso di attacco puoi semplicemente ripristinare tutto, ignorando la richiesta di riscatto.
Tuttavia:
Quindi un approccio moderno alla sicurezza non può basarsi solo sul backup: serve un modello di difesa integrato.
Per un imprenditore serio, difendersi significa costruire una vera strategia di mitigazione del rischio in caso di attacco ransomware. Ecco cinque punti chiave:
L’attacco subito da Poltronesofà non è solo un caso isolato: è un esempio concreto di come anche aziende consolidate e ben note non siano immuni. Le conseguenze di un attacco ransomware possono essere devastanti:
Per un imprenditore, questo significa che la cyber-sicurezza deve diventare parte integrante della strategia aziendale, non un costo accessorio.
Quando un attacco ransomware comporta la violazione di dati personali (data breach), il GDPR impone obblighi stringenti al titolare del trattamento. L’Articolo 34 stabilisce che, se la violazione può comportare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche — come nel caso di esfiltrazione di dati clienti () — l’azienda deve informare senza ingiustificato ritardo tutti gli interessati coinvolti.
La comunicazione deve essere chiara, comprensibile e spiegare in modo semplice:
la natura della violazione,
le possibili conseguenze,
le misure adottate per mitigare l’impatto,
le azioni consigliate agli utenti per proteggersi.
Ci sono solo tre casi in cui la comunicazione agli interessati non è richiesta:
Infine, se l’organizzazione non informa gli utenti pur dovendo farlo, l’autorità di controllo può imporre la comunicazione o valutare che ricorra una delle eccezioni previste. Per un’azienda, questo significa che la gestione del data breach non è solo un tema tecnico: è un obbligo legale che richiede trasparenza, rapidità e documentazione accurata delle misure adottate.
L’attacco ransomware a Poltronesofà è un monito per tutte le aziende: il ransomware non è più una minaccia tecnica tra le mura di un datacenter, ma un rischio strategico che può colpire anche la reputazione, la fiducia dei clienti e la continuità operativa.
Come in una partita di calcio, non basta schierare una difesa statica: serve un gioco dinamico, un pressing intelligente, una squadra coesa. Le cinque strategie di mitigazione (phishing, aggiornamenti, 2FA, backup scollegato, software legittimo) sono il tuo allenamento per costruire una difesa robusta.
Per un imprenditore, la vittoria non è solo evitare il riscatto: è dimostrare che l'azienda può resistere, rialzarsi e continuare a giocare con credibilità. La resilienza cyber non è un’opzione: è una strategia che vale quanto qualsiasi altro investimento aziendale.
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Dati e trend del ransomware in Italia e nel mondo:
Questi numeri dimostrano che il ransomware non è un fenomeno marginale, ma una minaccia sistemica anche per le imprese italiane: non è questione di “se”, ma di “quando”.